Ferrovia Adriatico Sangritana
Cento anni in movimento
“Il nostro futuro ha un cuore antico”. È questo lo slogan del centenario di Ferrovia Adriatico Sangritana. Una frase che racchiude in sé tutta la storia della società di trasporto regionale
di Claudio Carella
Millenovecentododici - Duemiladodici: uno sguardo rivolto al passato per pensare al futuro. E mentre nell’officina di Torre Madonna a Lanciano si sta lavorando con passione e precisione certosina al restauro (i tecnici direbbero revampizzazione), dei 776 locomotori diesel dal cuore coriaceo, a Saletti, in Val di Sangro, si pensa principalmente al cargo, non disdegnando l’idea di poter fare manutenzione anche per conto terzi. Sotto la presidenza di Pasquale Di Nardo, il trasporto merci ha registrato un importante incremento in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, secondo cui, entro il 2030 il 30% delle merci dovrà viaggiare attraverso la ferrovia ed il mare, per arrivare al 50% nel 2050. Percentuali, queste, ben lontane dalla realtà del nostro Paese così come ha evidenziato anche il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. «Il 5% del trasporto merci viaggia su ferro», ha precisato il ministro, il quale ha definito questa condizione «una cosa ridicola per un’economia avanzata». Ne consegue una movimentazione su gomma di oltre l’80% delle merci. Le problematiche sono due: la prima di carattere ambientale (emissione di Co2 nell’aria), la seconda economica: i costi della congestione che ha effetti sulle nostre imprese che producono e devono muovere velocemente i loro prodotti nel mercato europeo ed in quello internazionale. «Per ragioni ambientali ed economiche», ha rilevato il Ministro Clini, «abbiamo bisogno di lavorare urgentemente sulle modalità alternative di trasporto delle merci».
Facendo un breve excursus, nell’estate 2010, Sangritana ha integrato il cargo effettuando due nuovi servizi: viene sottoscritto il primo contratto di trasporto merci internazionale, gestito interamente dalla Ferrovia Adriatico Sangritana, con la WalterTosto di Chieti, per il trasporto di lamiere di acciaio da Salzgiter (Germania) a Chieti Scalo. Subito dopo, nell’arco di circa un mese, Sangritana garantisce a Eurofer 80 treni per trasportare barbabietole da zucchero dall’interporto di Jesi allo zuccherificio di Termoli. Nel 2011, le sinergie della Sangritana con Nord Cargo (trasporto dei furgoni Ducato della Sevel), con Crossrail e Ferrotranviaria confermano ed aumentano le commesse dell’azienda di trasporto abruzzese, che viaggia sulla dorsale adriatica, superando i confini regionali sia verso nord sia in direzione opposta. In questo anno, Sangritana ha movimentato quasi 1000 treni, con una percorrenza, solo sulla tratta nazionale RFI, di circa 270mila km. Forte dell’esperienza maturata, ora il Presidente Pasquale Di Nardo ha deciso di investire su questo ramo d’azienda. Ricordiamo che la Ferrovia Adriatico Sangritana è l’unica azienda regionale di trasporto ad avere una sua infrastruttura sulla banchina nord del porto di Ortona. Un patrimonio, questo, di non poco conto se si considera che offre la possibilità di caricare e scaricare merci direttamente sul molo, creando una sinergia tra il trasporto merci su rotaia con quello via mare. Da poco, inoltre, è stata espletata la gara per l’acquisto di due locomotori che consentiranno alla Sangritana di garantire una valida offerta ad una domanda che il mercato vede sempre più in crescita, quello del trasporto merci su rete ferroviaria. L’appeal di Sangritana, unica azienda regionale ad essere specializzata anche nel trasporto su ferro, cresce. Marche e Molise la corteggiano come una bella donna il cui fascino non è stato offuscato dall’età: 100 anni che si appresta a compiere proprio nel 2012. L’arrivo della Sangritana nelle Marche, con l’apertura di una sua sede nell’interporto di Jesi, è stato deciso ormai da tempo. Le recenti ed abbondanti nevicate, però, hanno causato il rinvio dell’inaugurazione, posticipata ad Aprile. Un posizionamento, questo, strategico sia come impresa ferroviaria sia come gestori della movimentazione all’interno dell’interporto. Le prospettive di mercato sono buone per Sangritana. Resta solo l’incognita rappresentata dalla riforma regionale dei trasporti, dalla divisione del trasporto su gomma da quello su rotaia e dagli effetti che la stessa avrà sulle singole società di trasporto della Regione Abruzzo. Di certo sarebbe anacronistico e contrario a qualsiasi legge di mercato rinunciare ad una società di trasporto su ferro in una regione, come l’Abruzzo, dimenticata da Trenitalia che sopprime fermate e cancella collegamenti, magari poco vantaggiosi per il colosso nazionale, ma che, al contrario, risultano determinanti per la sopravvivenza di intere aree della nostra regione.