Buongiorno Francesco
di Claudio Carella
È stata una sorpresa anche per Padre Ciro Benedettini. L’ex direttore dell’Eco di San Gabriele, abruzzese d’adozione, oggi numero due della Sala Stampa della Santa Sede, racconta i primi giorni a fianco del nuovo pontefice e quelli trascorsi con Ratzinger e Woytjla
Un grande evento accaduto a due passi dall’Abruzzo. Un evento che ha interessato il mondo e l’Italia. Ci siamo precipitati a chiedere un’intervista a Papa Francesco, ma i tempi non saranno brevi: la fila è lunga e comprende tutti i giornali del mondo, e se l’ufficio stampa seguisse un ordine alfabetico, quando vedrete l’intervista su Vanity Fair capirete che è arrivato il nostro turno (che precede comunque Vogue). Ma per bruciare i nostri “concorrenti” ci siamo ricordati che in Vaticano abbiamo un amico –di Vario e dell’Abruzzo– che è molto vicino al Papa e che segue tutti i suoi passi: Padre Ciro Benedettini, vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che avevamo già intervistato sul numero 34 del dicembre 1997 di Vario, all’inizio della sua attività in Vaticano, quando seguiva nei suoi viaggi intercontinentali Papa Woytjla.
Padre Ciro, l’elezione del Cardinal Bergoglio al soglio pontificio ha sorpreso un po’ tutti…
È stata una sorpresa anche per noi in Sala Stampa, non perché avessimo un nostro candidato, ma perché non era tra i papabili più citati dai media. Da notare che il conclave è l’unico caso in cui la Direzione della Sala Stampa non ha anticipazioni di sorta, ne sa quanto gli altri, non ha collegamenti segreti, perché le uniche informazioni arrivano a tutti tramite il fumo del comignolo della cappella Sistina prima e poi dall’annuncio del Cardinale protodiacono. Seguivo la telecronaca dell’annuncio nello studio del direttore, Padre Lombardi, anche lui sorpreso, pur essendo un gesuita come il nuovo Papa. La folla ha applaudito quando il cardinale ha pronunciato “habemus Papam”, ma è rimasta in un silenzio impressionante quando è stato annunciato il nome, perché non lo conosceva. L’entusiasmo è esploso poco dopo, quando il nuovo Papa è apparso sulla loggia e semplicemente ha detto: “Cari fratelli e sorelle, buona sera”. Non il classico “sia lodato Gesù Cristo”, ma un umanissimo, banalissimo “buona sera”, come si fa tra amici e conoscenti. Fin dal primo momento Papa Francesco ha manifestato il suo stile e conquistato il popolo. Ed anche i suoi “buon pranzo” al termine della recita del “Regina coeli” la domenica sono così poco papali, ma così vicini e popolari. (articolo completo su Vario 81)