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C'è cultura nell'Aria

Fondazione Industriale Adriatica


C'È CULTURA NELL'ARIA


Un gruppo di imprenditori uniti su un progetto: valorizzare l’Abruzzo attraverso iniziative culturali. Nasce così la Fondazione industriale adriatica


Di Eleonora Ciattoni Foto Claudio Carella

In un’afosa mattina di primavera, intorno a un tavolo di ferro battuto. Solo pochi si conoscono, alcuni soltanto di nome, altri si sono visti sulle foto dei giornali. Imprenditori, imprenditrici, attiviste social, galleriste, artisti, politici, giornalisti. Una decina in tutto, è bastata una telefonata a convocarli lì. Si occupano di altro: turismo salute vini. Fino a quel giorno. Fino a che Elena Petruzzi, la patronne dell’hotel Villa Maria, che da sempre aveva cullato l’idea, la speranza e la passione, non prende il coraggio e la butta là. Una fondazione. Che si occupi di arte e di cultura. È una parola da pronunciare con rispetto, cultura. Lo diceva Feltrinelli: “Mi appare gigantesca, enorme, da non scomodare di continuo”. Quel giorno a Villa Maria però viene scomodata eccome. «Ci pensavo da tempo e già da tempo avevo aperto le porte dell’hotel all’ospitalità d’artista, eventi di una settimana o poco più in cui giovani talenti nazionali realizzavano opere dal vivo alla presenza di scolaresche e di chiunque avesse voglia di assistere alla creazione di un lavoro artistico –racconta Elena Petruzzi, la presidentessa della fondazione Aria– ma a un certo punto ho sentito il bisogno di allargare questo orizzonte, coinvolgendo imprenditori che sapevo e speravo condividessero la passione per l’arte, per trasmettere l’importanza dei linguaggi della cultura alla città e a tutta la regione». Così Elena Petruzzi insieme alla curatrice Maria Teresa Firmani immaginano che una fondazione possa riuscire a mettere le ali a quel sogno. «C’era la voglia di portare in Abruzzo mostre e iniziative d’arte che non avessero solo un respiro locale, provinciale –aggiunge Elena– e di realizzare una programmazione che avesse un senso, che coinvolgesse i territori abolendo gli steccati dei comuni e delle province, e che soprattutto coniugasse impresa con cultura. Stimolando l’offerta culturale a 360 gradi». Per lei, l’impresa deve essere inserita nel tessuto sociale. Ma può dirsi sociale un’impresa che fa cultura? E perchè no, se poi il denaro viene investito per la collettività. E Aria, fondazione industriale adriatica, tre anni fa nasce proprio così, dalla passione e dalla tenacia di un gruppo di imprenditori che si mettono in testa, spiega la Petruzzi, «di valorizzare l’Abruzzo attraverso iniziative culturali e di realizzare uno spazio condiviso di proficua contaminazione tra cultura e impresa, in una cornice che esaltasse l’immenso patrimonio ambientale e paesaggistico della regione». (Articolo completo su Vario 85 in edicola)

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