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Arte

 

Luce, colore e ambiente

 

Rashid Uri, artista raffinato dal respiro internazionale

 

di Annamaria Cirillo

 

Il giovane artista pescarese Rashid Uri approfondisce da tempo gli spazi della sua arte in un impatto profondo con la propria interiorità che è sua propria identità. Essa esiste dall’inizio pur nel contesto e nel rimando ad una contemporaneità di partecipazione diretta con l’internazionalità. Le sue prime istintuali ricerche sul colore e la luce, raffinate e coinvolgenti, vivono di una preziosità che pare indagare l’anima ed il senso dell’esistere pur senza cenni di figurazione. Le leggere strisciature del pennello sulla tela paiono fili dell’anima, itinerari nel colore. Traslazione di una grande sensibilità e nel contempo un “modus vivendi” contemporaneo ed internazionale espresso nel modernismo delle sue installazioni. Non a caso il suo iter partecipativo-espositivo inizia su territorio estero in valide mostre, mentre i suoi collegamenti con l’Italia sono soprattutto con Milano e Torino.

A partire dal 2012, citando alcuni eventi, ricordiamo che l’artista viene invitato al meeting “Berlin, Bazis Contemporary Art Space”. Nel 2013 è a New York al “Creative Rising, See” e al “The Story of the creative”, Angel Orensanz Foundation, New York. Partecipa inoltre al “Mercutio’s Closet – Bazis Contemporary Art Space” presso la Fabrica de Pensule, a Cluj Napoca, in Romania. Nel 2014 gli viene conferito il “Premio Celeste 2014” all’Assab One di Milano. Successivamente l’artista espone in Abruzzo in uno spazio privato a Pescara (Hidden Field) ed a Francavilla al Mare presso il MuMi (Mutaforme). La sua creatività si evolve sempre più in progress. I suoi allestimenti sono spesso pareti sulle quali un posizionato oggetto-simbolo postula finalità introspettive che profondamente identificano le sue opere. Esposizioni versatili, anche nella idea di un modernismo cinetico accentuato, eppur composte nell’equilibrio di una chiarezza ideativa di base. L’artista modula lo spazio nella variabilità di incrociati riflessi di luce, in specie neon, colore e zone d’ombra. L’incontro con l’opera ne trattiene la partecipazione ben oltre il tempo della visione, come nell’opera n. Signs Atlas: in questa una posizionatura statica di rette orizzontali su parete si confronta con un surf, oggetto simbolo di moto e velocità, idea di mare e spazio. Resa di confronto di un unicum. Ciò accade in varie sue composizioni. Spesso le sue sono ideate teorie di parallelismi convergenti-divergenti, tematiche e visioni condivise in sequenze a sottolineare comunicazioni di movimento. Un rigore frontale, quindi, di vivibile modernità urbana. In conclusione impianto futurista, ove l’oggetto quale simbolo di un recupero concettuale contrappone movimento a staticità, promuovendosi come ambiente mentale, recupero coinvolgente di consapevolezza, di arte ed emozionalità. L’artista Rashid Uri, così ricco di tale capacità di comunicazione, è già coinvolto nel prossimo 2015 in un programma ricchissimo di impegni d’arte, sempre più legati alla internazionalità (ma è in programma anche una sua importante mostra in Abruzzo che realizzi nella regione una ottimale conoscenza della sua arte). A riguardo si riporta un brano, tratto dal testo critico di Sibilla Panerai, eccellente critico d’arte, nonché docente universitaria: “Le opere di Rashid Uri vibrano di colore. Il gesto e la materia richiamano una tecnica radicata, rinnovata da un acceso cromatismo, che precede per accostamenti e sovrapposizioni, con effetti inediti di luce. Le opere, fatte di velature, risultano come incastonate nelle superfici, evanescenti per un effetto di illuminazione naturale. Rashid non si ferma all’opera bidimensionale e investiga anche la terza dimensione, ricopre intere aree di fogli impressi con lo stesso gesto pittorico sovrapposto a grandi elementi di luce, lampade al neon, nastri di videotape riflettenti, carte colorate e argentate. Amplificano la luce, il colore e la materia ancora. Il monocromo è solo apparente, le sue opere sono evanescenze inedite, vibrazioni dettate dal continuo volgere e tornare del pennello sulla tela, in un ritmo magistrale di apertura e chiusura, esordio ed epilogo”.

Non si può che condividere, augurando all’artista un lungo internazionale percorso di creatività.

 

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