Un incrociarsi di raggi di luce al tramonto che, passando attraverso il rosone centrale sulla facciata della Basilica, vanno a colpire il finestrone gotico posto sullo sfondo dell’abside. La sagoma ricamata del rosone si proietta sulla parete absidale, magicamente appare la figura della Vergine Maria sollevata da terra, nella scena dell’assunzione in cielo: un disegno tornato a mostrarsi nella sua interezza con il crollo, nel terremoto dell’Aquila di quasi 8 anni fa, dell’arco ribassato costruito con il rifacimento barocco della chiesa, in linea con il soffitto ligneo.
Decorazione barocca poi rimossa con i restauri operati negli anni ’70 dall’allora Soprintendente Moretti. L’effetto di luce dura un attimo, poi il tramonto. Una raccolta di firme è partita nell’agosto 2016 sia on line su Avaaz.org, che cartacea in diversi punti raccolta cittadini per chiedere la modifica dell’arco approfittando degli imponenti lavori di restauro finanziati dall’Eni per il recupero della Basilica, fortemente danneggiata nel sisma 2009. I lavori, partiti nel dicembre del 2015, per un importo di circa 14 milioni di euro, sono stati affidati alla ditta Arcas Spa di Torino con la supervisione della Soprintendenza Unica Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Aquila e del cratere.
Una modifica in tal senso della struttura dell’arco, già proposta con un suo progetto da monsignor Orlando Antonini, renderebbe sempre visibile lo spettacolo che ogni 15 di agosto mostra l’emozionante figura della donna vestita di sole.