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No al latte in polvere nei formaggi: salva la produzione abruzzese

No al latte in polvere nei formaggi. La produzione abruzzese è salva. «L’etichettatura del latte e derivati dovrà essere chiara, visibile e facilmente leggibile».

Parola del governo italiano, che ha risposto alla Camera a un’interrogazione del deputato di Sinistra italiana, Gianni Melilla, a difesa della qualità delle produzioni italiana e abruzzese in particolare di latte, formaggi e latticini. Il parlamentare pescarese aveva preso posizione contro «la inaccettabile possibilità prevista dall’Unione europea di utilizzare latte in polvere» nel settore caseario.

Una battaglia, quella di Melilla, avviata raccogliendo la protesta degli allevatori e dei produttori, sostenuta da Cia, Confagricoltura e Coldiretti. «Il governo, rappresentato a Montecitorio dal sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, ha controdedotto alla diffida della Commissione europea e ha ottenuto, come noi chiedevamo, l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia, con il via libera della Ue - spiega Melilla - In questo modo saranno tutelati i produttori e i consumatori per prodotti fondamentali come latte, burro, mozzarelle, formaggi e latticini».

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