Non riusciva a volare, ma aveva dei calli ossei sulle ali che le permettevano di combattere. Il suo aspetto è stato ricostruito per la prima volta da un gruppo internazionale di paleontologi sulla base dei resti fossili trovati ad Apricena, nel Gargano, e recentemente anche a Scontrone, provincia dell’Aquila. Nel Miocene queste terre formavano un arcipelago di isole ed erano popolate da animali sorprendenti, come barbagianni alti un metro e ricci di terra grandi quanto cani di media taglia.
“Queste specie così particolari sono esempi di gigantismo insulare, quel fenomeno biologico che sulle isole porta gli animali di taglia medio-piccola ad aumentare lentamente le proprie dimensioni per occupare nuove nicchie ecologiche, come è accaduto ad esempio alle tartarughe delle Galapagos” - spiega il coordinatore dello studio Marco Pavia, paleontologo all’Università di Torino.