I responsabili delle varie associazioni sportive locali si sono espressi con entusiasmo. Sergio Rozzi, ex atleta impegnato nella promozione di eventi sportivi nel rispetto dell’ambiente, nonché responsabile nazionale per il Csen (Centro sportivo educativo nazionale), ha sottolineato il valore educativo di questa tendenza. «C’è sempre stata la disattenzione dello sport per l’ambiente», afferma Rozzi, «per questo sono state indette manifestazioni a difesa della natura. Nel nord Europa si corre e si raccoglie per contribuire all’aspetto civile. Propongo un progetto educativo di sensibilizzazione e di rispetto verso l’ambiente». La realtà marsicana non è estranea a questo progetto di sensibilizzazione, tant’è che le società sportive locali, anche in tempi non sospetti, hanno sperimentato gli effetti positivi di questo connubio sport-ecologia. «Il fenomeno del plogging in Svezia è figlio di una cultura sensibile all’ambiente e al territorio», dichiara Luigi Pomponio, presidente della società sportiva Gs Avezzano, «la nostra attività di running si svolge esclusivamente all’aria aperta e per questo il gruppo è sempre stato sensibile a questi temi. Nel 2016 partecipammo all’iniziativa di ripulitura del Monte Salviano, e già nel maggio del lontano 2008, in occasione dell’organizzazione del Trail dello scoiattolo, il Gs organizzò un allenamento di squadra particolare. Muniti di pantaloncini, di motoseghe e di tanta buona volontà, i podisti liberarono il sentiero dello Zig zag del boschetto della Pietraquaria, sentiero storico che non era percorribile da più di due decenni». Un’idea la lancia Carmine Silvagni, della società Usa Runners Avezzano: «Proporrei una nuova gara, molto particolare e innovativa, chilometri più chili. Una competizione a squadre dove si vince non solo grazie ai chilometri percorsi in un determinato tempo ma grazie anche al peso del proprio bottino. Per partecipare non servono attrezzature particolari, sono sufficienti un paio di scarpe adatte, un sacchetto e un paio di guanti».