Nasce l’Osservatorio sugli abruzzesi nel mondo
Apposta presso l’Aula multimediale del Rettorato dell’Università di Chieti la firma del protocollo per l’istituzione di un “Osservatorio Regionale” sul fenomeno migratorio abruzzese nel mondo che promuova: attività di monitoraggio e ricerca e scambi culturali tra i vari soggetti coinvolti. Hanno partecipato il Cram (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo), il “Dipartimento Scienze Giuridiche e Sociali – Insegnamenti di Sociologia Politica e Diritto Costituzionale” dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti – l’Aric (Agenzia Regionale per Informatica e la Telematica), il Comune di Montesilvano e la Fondazione Dean Martin. Le Comunità Abruzzesi nel Mondo vengono considerate sempre più
un volano per lo sviluppo economico dell’Abruzzo, un ruolo che cresce di significato e che si affianca alle meritevoli azioni che esse esercitano nella conservazione della lingua e del legame storico-culturale con la terra d’origine, iniziative che, di riflesso, favoriscono lo sviluppo dell’economia regionale. Le parti si impegnano allo sviluppo di iniziative culturali e promozionali tese al rafforzamento del legame con la terra d’origine, alla conversione della “risorsa emigrazione” in un canale privilegiato per il rafforzamento dell’immagine e della presenza del “sistema Abruzzo” sul piano culturale e nei mercati, all’attivazione di progetti tesi a incentivare il rapporto tra la Regione e le nuove generazioni di emigrati, alla rappresentanza istituzionale da assicurare nelle manifestazioni di ogni tipo promosse fuori dai confini regionali dove sia richiesta dalle associazioni iscritte all’Albo regionale. L’Aric ha messo a disposizione dei contenuti in un’applicazione web denominata Cem (Centro per l’Emigrazione abruzzese nel Mondo) tesa a supportare la raccolta e sistematizzazione della documentazione relativa al fenomeno storico-sociale dell’emigrazione. Gli strumenti sviluppati sono finalizzati in particolare alla rappresentazione dell’emigrazione regionale abruzzese sulla base delle “storie di vita” dei protagonisti, attraverso un patrimonio informativo circolare, basato su dati tecnico-scientifici, interviste dirette, fotografie, supporti audiovisivi e in generale documenti relativi all’esperienza migratoria.