Il ritmo lo dà il capotreno che scandisce: uno, due, tre e la pala che entra ed esce dal forno rovente. Il sudore che scende dalla fronte del fuochista, nera come il carbone, che carica in continuazione. I manometri della caldaia che salgono al massimo. Due colonne di fumo, uno bianco e uno nero, si alzano alte verso il cielo e la locomotiva inizia a sbuffare muovendosi lentamente sui binari per iniziare un viaggio a ritroso nel tempo attraverso i luoghi ancora incontaminati del Centro Abruzzo. È la Transiberiana d’Italia, una linea finita tra i rami secchi soppressi nel 2011 dalle Ferrovie dello Stato:
settemila passeggeri all’anno non garantivano i numeri per tenerla ancora in vita. Ma quello che è stato definito da tutti un capolavoro dell’ingegneria ferroviaria non poteva morire così. In pochi anni la tratta ferroviaria, tra le più spettacolari del mondo, è tornata a vivere grazie all’impegno della Fondazione Fs Italiane ma soprattutto per merito dell’associazione culturale “Le Rotaie” che ha saputo costruire attorno al percorso che da Sulmona arriva in Molise un progetto di grande valenza turistica che oltre alle bellezze del territorio esalta i prodotti tipici, l’artigianato e le tradizioni di cui è ricchissimo l’Abruzzo interno. La linea ha festeggiato i suoi 120 anni con un viaggio d’altri tempi a bordo di un convoglio storico con carrozze e terrazzini realizzati tra il 1920 e il 1930. Le panche di legno e gli arredi che caratterizzavano il secolo scorso con gli stessi profumi di allora e lo stesso odore acre di carbone che entra dentro le carrozze ad ogni passaggio in galleria. La partenza da Sulmona e poi in rapida successione Pettorano sul Gizio, Cansano fino a Campo di Giove, dove il treno ha fatto sosta per l’inaugurazione di un monumento alla ferrovia realizzato dall’artista Paolo Marazzi. Poi il treno che riprende a sbuffare bucando la montagna fino a uscire sull’Altopiano di Pescocostanzo e Rivisondoli prima di arrivare a Roccaraso dove inizia la festa. Ad attenderlo in stazione tutto il paese con in testa il sindaco Francesco Di Donato. A Roccaraso viene inaugurata, all’interno della stazione, la mostra fotografica dedicata alla ferrovia, con immagini d’epoca che ritraggono i momenti della riapertura della tratta ferroviaria, dopo il periodo dell’ultima guerra, quando fu danneggiata dai numerosi bombardamenti.