Come sono strutturati?
«Ogni settore produttivo tra quelli individuati avrà un singolo Polo d’Innovazione e ogni Polo avrà un soggetto gestore che si occuperà di incoraggiare l’interazione tra le imprese e gli organismi di ricerca, lo scambio di conoscenze e di esperienze, l’uso in comune di installazioni e il trasferimento tecnologico, la messa in rete e la diffusione delle informazioni. Si tratta in pratica di puntare sull’economia della conoscenza».
Un notevole passo in avanti rispetto al passato.
«Ormai non si può più misurare la competitività di un territorio con finanziamenti e incentivi all’acquisto di capannoni e macchinari, ma attraverso l’economia della conoscenza, l’innovazione, la ricerca, la creazione di sinergie e di complementarietà del territorio che va gestito non a compartimenti stagni ma con un elevato spirito sinergico».
Quali sono gli strumenti a disposizione della Regione per il bando sui Poli d’Innovazione?
«Abbiamo stanziato 10 milioni di euro per la prima fase, quella istruttoria, che si è conclusa con l’ammissione di otto Poli d’Innovazione su 14 candidature presentate, per i settori dell’Automotive, dell’Elettronica e ICT, dell’Agroalimentare, del Tessile-abbigliamento e calzaturiero, del Turismo, dell’Edilizia sostenibile dei Servizi avanzati e dell’Economia sociale e civile. La risposta è stata fortissima, con più di 800 imprese che hanno aderito. Ma i Poli non sono strutture chiuse, e mi auguro che il numero delle imprese cresca anche nelle fasi successive. La fase negoziale del progetto ha inoltre previsto la possibilità di aggregare altre imprese con una premialità finanziaria di 200mila euro. E altri 4 milioni sono stati stanziati al fine di consolidare questo nuovo sistema di sviluppo economico del territorio, attraverso l’apertura di un nuovo bando per implementare la programmazione relativa ai Poli d’Innovazione. E nella programmazione dei PAR FAS abbiamo previsto risorse per il sostegno alla competitività dei sistemi produttivi aggregati per ulteriori 13 milioni di euro».
Quali sono le aspettative rispetto a questo progetto e quali i tempi entro cui vedremo i primi risultati? «I Poli di innovazione avranno successo, così come mi auguro, nella misura in cui sapranno diventare luoghi dove il “sapere” ed il “capitale sociale” possano fare la differenza. Questa è la scommessa per il futuro prossimo, visto che i risultati si vedranno da qui a poco. Una scommessa difficile ma, se non siamo disposti ad ammettere la possibilità di fallire, non potremo mai creare le condizioni per nuovi modelli di crescita economica».