Capeggiati da Kristian Zahrtmann, il più prolifico e il più assiduo degli autori che visitarono Civita D’Antino, i danesi ritrassero scorci del borgo, paesaggi, momenti di vita quotidiana, affascinati dalla luce e dai colori che l’Abruzzo rurale e sconosciuto gli offriva, come dai riti religiosi –matrimoni, feste– così diversi da quelli della loro cultura protestante.
Alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 1895 il padiglione danese, che includeva oltre a Zahrtmann altri artisti segnati dall’esperienza italiana, fu apprezzato da Gabriele d’Annunzio per la “sincerità della pittura”. Il flusso di pittori nordici in quell’Arcadia di Val Roveto continuò ininterrotto dal 1883 (arrivo del caposcuola Zahrtmann) fino al 1915 (anno del terremoto della Marsica), che ne segnò l’inizio della fine.
La mostra è ideata da un comitato scientifico che include il professor Marco Nocca (Accademia Belle Arti, Roma), il professor James Schwarten (John Cabot University, Roma), il professor Antonio Bini (esperto dei pittori danesi), e Manfredo Ferrante (curatore Archivio Ferrante). È promossa dalla Fondazione Pescarabruzzo e dal suo Presidente, professor Nicola Mattoscio, che da anni cura un incremento delle opere degli artisti nordici attraverso l’acquisizione sul mercato antiquario, e dall’Archivio Ferrante. La Fondazione Pescarabruzzo è anche il principale prestatore dell’esposizione, arricchita anche da numerosi prestiti di collezionisti privati. Partecipano con il loro patrocinio la Reale Ambasciata di Danimarca, la Presidenza del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, la Provincia dell’Aquila, il Comune di Civita D’Antino (AQ), l’Accademia di Danimarca in Roma, l’Accademia di Belle Arti di Roma l’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, l’Università degli Studi di Teramo, e l’Università dell’Aquila.
Significativa è la sede espositiva prescelta in virtù dello stretto rapporto dei pittori danesi con l’Esposizione del 1911: il museo Hendrik Christian Andersen, dimora dell’artista norvegese a partire dal 1924, attualmente museo satellite della Galleria nazionale d’arte moderna. Il Museo, per l’originaria destinazione e per la mission contemporanea, dedica i suoi eventi prevalentemente agli artisti nordici del XIX e XX secolo. L’allestimento è curato da Stefania Teodonio. Il catalogo presenta un saggio del prof. Attilio Brilli, noto esperto del Grand Tour, sul turismo storico in Abruzzo.