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L’Abruzzo delle tragedie sulle tv di tutto il mondo

Una pubblicità di cui avremmo fatto volentieri a meno. La valanga di Farindola che ha travolto l’hotel Rigopiano e causato 29 vittime, la tragedia dell’elicottero precipitato a Campo Felice (tutte decedute le sei persone a bordo), i morti sotto le slavine e i crolli nell’Aquilano e nel Teramano, le nevicate record e le scosse a ripetizione di terremoto hanno proiettato la nostra regione sulle tv e sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.

Fenomeni naturali eccezionali, non v’è dubbio. Ma c’è anche una domanda cui bisogna dare risposte chiare: se le fasi di prevenzione e di emergenza fossero state gestite in maniera diversa, ovvero in modo più efficiente, l’elenco dei disastri sarebbe oggi meno tragico? Su tutto quanto accaduto sta svolgendo indagini la Procura della Repubblica che contribuirà senz’altro ad accertare eventuali responsabilità penali.

Oltre al dramma, al dolore e allo sgomento delle famiglie e di intere comunità, restano tuttavia rabbia e sdegno per disagi e sofferenze subiti da un’intera regione (o quasi) al freddo, senza luce e riscaldamento, senza viveri e con telefoni in tilt. Paesini isolati raggiunti dopo una settimana, anziani e bimbi trasferiti con sci e motoslitte, animali assiderati, allevatori in ginocchio, agricoltura sconvolta.

Danni e beffe. Pessimo esempio di Paese civile. Una vergogna.

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Vario è una rivista che da oltre venti anni racconta l'Abruzzo valorizzandone le eccellenze nei diversi settori: quello culturale, economico, ambientale, produttivo e sociale. Un taglio giornalistico moderno, sobrio ed esaustivo e un'alta qualità delle immagini ne fanno uno strumento indispensabile per conoscere meglio questa regione in crescita.
  

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