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L’oasi dei calanchi di Atri dedica una giornata alla liquirizia

L’oasi dei calanchi di Atri dedica una giornata alla pianta della liquirizia. L’appuntamento è per il 4 gennaio alle 10 con un’escursione guidata dal presidente dalla riserva Adriano De Ascentiis che condurrà i visitatori tra le colline alla scoperta della pianta e soprattutto delle sue radici, ne spiegherà le caratteristiche e modalità d’estrazione.

Alle 18 nell’auditorium di Sant’Agostino ci sarà un convegno dal titolo “L’oro nero d’Abruzzo, la liquirizia di Atri”. La riserva naturale Oasi Wwf “Calanchi di Atri” metterà in risalto nell’occasione quelle che sono state e sono ancora oggi le valenze storiche ed economiche legate all’utilizzo della liquirizia nel territorio delle Terre del Cerrano. Le prime notizie sulla presenza della pianta nel territorio risalgono infatti al 1433.

La sua lavorazione conobbe due periodi di floridità nell’800 e nei primi anni del ‘900 quando alcuni pioneri dell’industria dolciaria come il barone Farina a Silvi, i De Rosa e i De Donatis ad Atri, ed il Comi a Giulianova, impiantarono i primi opifici nella zona molto probabilmente spinti dalla facilità di rinvenimento della specie nell’area.

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