Terminati gli studi aprirono una loro, frequentatissima, “Bottega d’arte” sempre a Roma. Ebbero l’occasione di visionare i manoscritti custoditi nella collezione Vaticana. La fama di questi due fratelli arrivò, ben presto, oltreoceano e con questa le prime offerte professionali. Nel 1913 fu Giuseppe, il fratello più piccolo, a emigrare per gli Stati Uniti. Giunse a “Ellis Island” a bordo della nave “Berlin”. Nel 1916 anche Antonio, sistemati gli interessi in Italia, viaggiando sulla “Giuseppe Verdi” raggiunse l’America. Negli Stati Uniti I fratelli Mungo aprirono una prima “Bottega” ad Albany, capitale dello Stato di New York, e un’altra, poco dopo, a Brooklyn. In brevissimo tempo divennero punto di riferimento per case editrici, riviste, fondazioni e istituzioni varie. In più crearono un’apposita scuola di formazione. In particolare, collaborarono anche con la rivista “Il Carroccio – The Italian Review”, ne disegnarono anche la testata, punto di riferimento per tutti i nostri connazionali. Sulla stessa rivista apparve questo commento: «Ai fratelli Antonio e Giuseppe Mungo dobbiamo la nuova copertina del Carroccio. La copertina è bellissima: il disegno è di una estrema eleganza, e rivela il tocco di mani maestre. Le mani dei Mungo, alluminatori di eccezionalissimo buon gusto, appassionati dell'arte loro delicata, diligentissimi. Fra i moderni pergamenisti, d'Italia e d'America, occorre dare il primato a questi valorosissimi abruzzesi». I Mungo lavorarono su commissione anche per il famoso miliardario e filantropo Andrew Carnegie. Furono tra i fondatori e insegnanti della “Leonardo da Vinci Art School” di New York. Nel 1926, in occasione dei 150 anni dalla dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, realizzarono l’opera “Old Glory”, secondo la professoressa Irma B. Jaffe il più grande manoscritto miniato al mondo, oggi custodito alla “Fordham University” di New York. Ma l’apice del successo arrivò con l’opera “Gettysburgh” (richiese più di un anno di lavoro), riproducente il discorso di Abraham Lincoln con immagini suggestive legate alla storia degli Stati Uniti. L’opera fu decantata da tutti come unica nel suo genere. Poi, il 12 febbraio nel 1927, i fratelli Mungo ebbero l’onore di consegnare, all’interno della “Casa Bianca”, la preziosa realizzazione direttamente nelle mani del presidente degli Stati Uniti Calvin Coolidge. Lo stesso presidente affermò: «Con questa opera di Antonio e Giuseppe Mungo, l’Italia riconquista il primato nel campo dell’alluminazione». L’opera, ammiratissima, fa ancora bella mostra all’Indiana State Museum. Realizzarono anche un meraviglioso lavoro riportando le parole e la musica di “The Star-Spangled Banner”, l’inno nazionale degli Stati Uniti.
I pittori Mungo da Pescara alla Casa Bianca
I fratelli Mungo furono artisti di prima grandezza nell’arte del disegno e inimitabili “miniaturisti” o “illuminatori”. Antonio nacque a Castellamare Adriatico (oggi Pescara) il 1° giugno 1875; Giuseppe, sempre a Castellamare Adriatico, il 26 dicembre del 1881. I loro genitori furono Erminio Mungo, di professione “sarto” e la “casalinga” Maria Vincenza Verrocchio. Sin da bambini, entrambi, mostrarono una straordinaria propensione per il disegno e la pittura. Successivamente, con grande sacrificio economico dei genitori, prima Antonio e successivamente Giuseppe si recarono, per perfezionare i loro studi artistici, al “Museo artistico industriale “ di Roma.