Guardiagrele capitale della ventricina
È considerato il salume della festa e dell’amicizia. La ventricina del Vastese, uno dei 4mila prodotti tipici locali censiti dal ministero delle Politiche agricole, non è solo un grande prodotto, ma anche un simbolo culturale di un intero territorio. È ricchezza,
gusto, sopravvivenza, rito e cultura ma soprattutto vuol dire tradizione. Si conserva, infatti, gelosamente come un piccolo tesoro in casa e si consuma in occasione di un momento importante come la mietitura del grano, la vendemmia, la festa patronale, una festa di famiglia o la stessa uccisione del maiale. Non si può capire la ventricina, infatti, senza sapere cosa rappresenta il maiale in questa zona, allevato in casa o in vari allevamenti intensivi del territorio. Rappresenta anche ingegno, cioè la capacità di usare ogni sua parte, nessuna esclusa, anche il suo ventre. È proprio da qui che la ventricina prende il nome, dall’atto di insaccare l’impasto di carne e peperone nello stomaco, che dà al prodotto la caratteristica forma ovoidale. L’altro componente caratterizzante della ventricina è il peperone, che dona al salume quell’inconfondibile e appetitoso colore rosso. In virtù di questa lunga tradizione, dopo il riconoscimento di Presidio Slow Food, i “top producer” hanno dato vita all’Associazione di promozione e tutela della ventricina del Vastese, che debutta in occasione di un evento interamente dedicato al più ricercato e succulento salume abruzzese.