La chiesa barocca aquilana riaprirà a primavera
Il San Filippo, la chiesa dell’Aquila trasformata in teatro al cui interno sono in corso i lavori di restauro per riparare i danni causati dal sisma, potrebbe riaprire in primavera. Di recente il sindaco Biondi ha visitato il cantiere. Con lui anche Antonio Di Stefano della Soprintendenza, che supervisiona i lavori, e Antonio Massena, consulente per il Comune e direttore del teatro di innovazione L’Uovo,
associazione che fino al giorno del sisma aveva nel piccolo teatro la base operativa. «Piccolo teatro» fino a un certo punto, perché, come ricorda lo stesso Massena, «prima del sisma qui c’erano quasi 300 posti. Quando metteremo le nuove sedioline, con gli schienali che permetteranno al pubblico di sedersi più comodamente rispetto al passato, i posti a sedere saranno 252». Il restauro del San Filippo è costato 3 milioni di euro e la chiesa rappresenta il più ricco esempio di barocco abruzzese di scuola romana. Al suo interno ci sono fregi e tombe datati fine del 1600. Altre iscrizioni su lapidi con nomi tipicamente locali (de Nardis e Magnante, ad esempio) dimostrano come la chiesa funzionasse regolarmente anche nei periodi a cavallo del terremoto del 1703. Agli inizi del secolo scorso la chiesa, come accaduto anche ad altri edifici sacri oggi recuperati (il vicino oratorio di San Giuseppe dei Minimi fino a qualche decennio fa era diventato una vetreria, Santa Croce, per buona parte del secolo scorso, ha ospitato una grande falegnameria), anche San Filippo si ritrovò retrocessa a rango di deposito, a magazzino del dazio doganale in cui si conservavano barili di pesce affumicato, aringhe e baccalà. Oggi il restauro è quasi pronto. Il sindaco è stato condotto a vedere le strutture, i camerini, i bagni. La chiesa di San Filippo è stata uno dei primi edifici italiani a sperimentare, decenni fa, il riscaldamento a pavimento. Nel corso dei lavori sono comparse finestre, nicchie e passaggi prima sconosciuti. La speranza è quella di poterlo inaugurare a primavera.
Il San Filippo, la chiesa dell’Aquila trasformata in teatro al cui interno sono in corso i lavori di restauro per riparare i danni causati dal sisma, potrebbe riaprire in primavera. Di recente il sindaco Biondi ha visitato il cantiere. Con lui anche Antonio Di Stefano della Soprintendenza, che supervisiona i lavori, e Antonio Massena, consulente per il Comune e direttore del teatro di innovazione L’Uovo, associazione che fino al giorno del sisma aveva nel piccolo teatro la base operativa. «Piccolo teatro» fino a un certo punto, perché, come ricorda lo stesso Massena, «prima del sisma qui c’erano quasi 300 posti. Quando metteremo le nuove sedioline, con gli schienali che permetteranno al pubblico di sedersi più comodamente rispetto al passato, i posti a sedere saranno 252». Il restauro del San Filippo è costato 3 milioni di euro e la chiesa rappresenta il più ricco esempio di barocco abruzzese di scuola romana. Al suo interno ci sono fregi e tombe datati fine del 1600. Altre iscrizioni su lapidi con nomi tipicamente locali (de Nardis e Magnante, ad esempio) dimostrano come la chiesa funzionasse regolarmente anche nei periodi a cavallo del terremoto del 1703. Agli inizi del secolo scorso la chiesa, come accaduto anche ad altri edifici sacri oggi recuperati (il vicino oratorio di San Giuseppe dei Minimi fino a qualche decennio fa era diventato una vetreria, Santa Croce, per buona parte del secolo scorso, ha ospitato una grande falegnameria), anche San Filippo si ritrovò retrocessa a rango di deposito, a magazzino del dazio doganale in cui si conservavano barili di pesce affumicato, aringhe e baccalà. Oggi il restauro è quasi pronto. Il sindaco è stato condotto a vedere le strutture, i camerini, i bagni. La chiesa di San Filippo è stata uno dei primi edifici italiani a sperimentare, decenni fa, il riscaldamento a pavimento. Nel corso dei lavori sono comparse finestre, nicchie e passaggi prima sconosciuti. La speranza è quella di poterlo inaugurare a primavera.