Nicola Lombardi nacque ad Archi, nel Chietino, il 16 marzo del 1848. Nel suo paese apprese i rudimenti del mestiere di sarto. Poi decise di emigrare in Argentina. A Buenos Aires, inizialmente, si prestò a fare ogni tipo di mestiere. Poi decise di aprire un suo negozio di sartoria nella lussuosa via Florida, 211. In breve la “Sartoria Lombardi” divenne riferimento della intera Buenos Aires e da lui si “vestivano” imprenditori, politici e persino alti prelati (aveva creato un apposito negozio di produzione e vendita di abbigliamenti religiosi). Aprì una fabbrica
di sartoria di produzione vestiti da uomo e donna che arrivò a occupare centinaia di operai (molti italiani). Ottenne premi e onorificenze nelle varie esposizioni alle quali si presentò: diverse medaglie d’oro in Argentina, medaglia d’argento dal Consiglio Centrale della Società Dante Alighieri (gli venne assegnata nella sede “Comitato Bonaerense” insieme al marchese Morra) e anche il governo italiano ritenne di assegnargli il titolo di Cavaliere. Ma il nome di Nicola Lombardi non può essere associato soltanto a quello di grande sarto e ottimo imprenditore. Fu infatti anche un impareggiabile benefattore e grande filantropo. Fondò, nel 1896, e ne fu l’animatore la “Protezione asili d’Infanzia” con lo scopo dell’educazione e l’istruzione dei bambini d’ambo i sessi, appartenenti a qualunque nazionalità, mediante la fondazioni di asili nei vari quartieri di Buenos Aires ma anche dell’interno dell’Argentina. E nella realtà il sogno di Lombardi si concretizzò con scuole nate in varie zone della Plata. Poi il Senato argentino prese in considerazione la sua domanda, a nome di oltre centocinquanta associazioni italiane, per ottenere l’insegnamento obbligatorio della lingua italiana nelle scuole secondarie. In un ritaglio di un giornale dell’epoca si legge: “Nicola Lombardi, un sarto di poche lettere, preso d’immenso amore per il prossimo, fondò il primo asilo infantile per i poveri in Buenos Aires …”. Sono migliaia i bambini che debbono a lui una occasione di riscatto contro la povertà e contro le differenze tra classi sociali. Ma il suo messaggio non si fermò all’Argentina se è vero, come è vero, che in un documento si dice: “Grazie a Nicola Lombardi anche alle scuole primarie in Brasile e più precisamente nei ginnasi di S. Paulo si insegna da quindici anni la lingua italiana in forza della legge 7 agosto 1893 n. 169”. Non dimenticò mai il suo Abruzzo e favorì numerose iniziative di raccolta di fondi per la sua terra d’origine. Il monumento ai Caduti di Archi, realizzato dal grande artista Guido Costanzo, si deve anche al suo munifico e determinante contributo.