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103 anni fa la strage in Canada dei nostri minatori

 

Sono trascorsi 103 anni da una delle più gravi tragedie del mondo del lavoro. Nel mese di giugno del 1914 nella di miniera di carbone di Hillcrest Mines (Passo Crowsnest, nello Stato dell’Alberta in Canada), alle ore 9 e 40 si verificò una tremenda esplosione. Dei 228 minatori che a quell’ora stavano lavorando

nelle viscere della terra 189 rimasero uccisi. I superstiti tutti gravemente feriti e mutilati. L’incidente, il più grave avvenuto in Canada, procurò una comprensibile emozione in tutta l’opinione pubblica. Alto, purtroppo, il tributo pagato in vite umane dall’Italia: 24 morti. E tra questi, come sempre, tanti abruzzesi. I minatori provenienti dalla nostra regione e morti a Hillcrest Mines furono 9 ed erano tutti provenienti dalla provincia di L’Aquila. Dei loro nomi, delle loro sofferenze, delle loro vicissitudini nessuna dignitosa traccia. Trovarono la morte in quella miniera insicura, gestita dalla società “United Mine Workers of America”, e non ottennero alcuna giustizia. Nessuno pagò per la loro morte. Le loro vedove e i loro bambini continuarono a vivere nelle baracche per poi dover, non si sa come, continuare a lottare per sopravvivere. I minatori vennero, nella quasi totalità, seppelliti in una gigantesca “fossa comune”. L’opinione pubblica e le autorità fecero giungere messaggi e qualche aiuto. Poi, forse complice lo scoppio della Prima Guerra Mondiale , rimase solo la colpevole dimenticanza.

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