Distributore automatico per l’acqua santa in chiesa
Rinunciare alla ritualità di un gesto antico diventa opportuno, se non necessario, per ragioni di igiene. E così, per farsi il segno della croce, chi entra nella cappella
dell’Ospedale di Chieti non trova più l’acquasantiera, ma un dispenser in metallo che contiene acqua benedetta. L’iniziativa è di Padre Renato Salvatore, camilliano approdato da sei mesi all’Ospedale Santissima Annunziata, che ha impresso al ruolo di cappellano un’impronta di grande dinamismo. E sicuramente tra i cambiamenti prodotti c’è la scelta di utilizzare un più freddo e anonimo dosatore al posto della cara e antica acquasantiera, che a suo dire suggestiva lo è, ma può essere anche ricettacolo di germi: “Nella pulizia della vasca in tante occasioni ho riscontrato una patina sul fondo - spiega il sacerdote - dove facilmente possono svilupparsi microrganismi dannosi per la salute. Un rischio a cui non possono essere esposti quanti frequentano un ospedale, che siano degenti, visitatori o pazienti esterni, potenziali moltiplicatori di infezioni che, invece, possono essere evitate facendo ricorso a un più igienico dispenser. Certo è privo di qualunque valore artistico o di pregio, ma garantisce ugualmente la funzione fondamentale di mettere a disposizione dei fedeli l’acqua benedetta”.