Carabinieri si tuffano e salvano un clandestino
Sfidano le fredde acque e la melma di un canale per salvare un clandestino di 32 anni.
Il giovane ha rischiato di annegare e deve la vita agli appuntati Roberto Flati e Antonio Crescenzi, carabinieri in servizio nella caserma di Trasacco. All’incrocio di Strada 37 del Fucino, i militari erano impegnati in un servizio per arginare il fenomeno dello spaccio di droga. Quando M.T., di origine marocchina e senza un regolare permesso di soggiorno, ha visto arrivare gli uomini dell’Arma si è lanciato nel canale, forse temendo un controllo. «Il giovane è stato subito inghiottito dall’acqua e dalla melma - hanno raccontato alcuni automobilisti testimoni dell’accaduto - I due militari si sono buttati nel canale con tutta la divisa». Dopo un paio di minuti i due coraggiosi carabinieri sono riusciti a trascinare a riva l’immigrato. Il 32enne aveva perso i sensi ed è stato sottoposto a un massaggio cardiaco. Sul posto, nel frattempo, è arrivata un’ambulanza del 118. I soccorritori hanno portato in ospedale sia il marocchino clandestino che i due carabinieri. «Se i militari non avessero fatto il massaggio cardiaco il giovane sarebbe morto - hanno precisato i medici del pronto soccorso di Avezzano. Dopo alcune ore M.T. è stato dimesso. Così come i due carabinieri. Con i militari si sono complimentati il comandante della stazione di Trasacco, il luogotenente Armando Croce, e il capitano della compagnia di Avezzano, Enrico Valeri.