La proposta è stata concretizzata nel corso dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico alla presenza del vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, dei funzionari del Mise, Giampietro Castano e Manuela Gatta, della Rsu Honeywell Giuseppe De Luca e della delegazione della Inconex-Com con il presidente Vasily Drumya, il responsabile delegato italiano Candido Mancaniello e il delegato alle relazioni industriali e comunicazione Italia Giuseppe Moretta. Al centro del dibattito l’analisi dell’attuale situazione Honeywell e il progetto degli autobus elettrici proposto dalla multinazionale russa che risulterebbe capofila di una joint-venture con una società indiana. Gli autobus verrebbero assemblati interamente in Italia. Alla domanda del Mise sulle intenzioni della società di ricorrere a sovvenzioni pubbliche il presidente Drumya ha dichiarato di voler utilizzare esclusivamente fondi e capitali privati e di essere in grado di finanziare integralmente l’intero progetto senza alcun aiuto statale. La Inconex-Com ha anche assicurato di voler riassorbire parte del personale Honeywell. «Il progetto», ha evidenziato uno dei relatori, Mancaniello, «dovrebbe prevedere inizialmente 160-180 assunzioni degli ex dipendenti Honeywell per poi salire ad un numero maggiore». «Si tratta senza dubbio di un progetto innovativo e dall’alto potenziale», commenta la Rsu De Luca, «che fa ben sperare per l’aspetto occupazionale e il futuro dei dipendenti Honeywell. Questo progetto si fonda inoltre su due elementi di assoluta importanza: la solidità economica e finanziaria della joint venture capitanata dalla Inconex-com e la capacità dichiarata di riassorbire immediatamente ex dipendenti oltre i limiti minimi imposti dal documento stipulato al Mise il 16 febbraio scorso». In vista del tavolo previsto con azienda e parti sociali, lunedì, il Mise ha quindi chiesto alla multinazionale di accelerare la presentazione del piano industriale. «Il piano è in fase di completamento», ha dichiarato per conto della Inconex-Com il manager Moretta, «e sarà presentato alla Honeywell. È bene anche ricordare che il presidente Drumya ha deciso di incontrare personalmente le istituzioni italiane e, se le circostanze dovessero convergere positivamente, da settembre si potrà partire con i primi trasferimenti di macchinari e impianti in Italia».
Russi pronti a rilevare la Honeywell di Atessa
Prende corpo l’intenzione di fare dell’ormai ex Honeywell di Atessa una fabbrica per la realizzazione di autobus elettrici. È pronta ad investire nella reindustrializzazione della ex fabbrica dei turbocompressori la Inconex-Com, multinazionale del Kazakistan operante nel settore petrolifero e grandi opere civili e i cui rappresentanti avevano già visitato lo stabilimento di Atessa nel marzo scorso.