In questa stagione, invece, abbiamo deciso di raccontare il rapporto simbiotico che si crea tra questi animali e l’uomo e le storie di addestratori-falconieri italiani e internazionali. E così ci siamo ritrovati a percorrere la stessa strada storica spiegata nella prima stagione ma questa volta a ritroso, partendo dall’Italia e dall’Europa con interviste a falconieri francesi ed ellenici che conservano ancora quel tocco artistico che ci invidiano in tutto il mondo, per poi finire in Medioriente, tra sceicchi, sultani e falconieri i-tech specializzati sulle moderne tecnologie. Nel deserto che circonda Dubai ci siamo accorti come questi animali vengano ancora considerati e rispettati come status, ma soprattutto come il rapporto tra tecnologia e tradizione venga rispettato da queste popolazioni, che ne hanno fatto il loro punto di forza anche a livello economico, cosa che purtroppo risulta essere controcorrente nella moderna cultura occidentale che continua a divergere ed attaccare le proprie radici e la propria identità”.
Il falconiere Granati protagonista all’Arca di Noè
Wild man: il falconiere Giovanni Granati ancora protagonista nella trasmissione l’Arca di Noè. Nel corso del programma “l’Arca di Noè” condotto dalla giornalista Maria Luisa Cocozza subito dopo il Tg5, è andata in onda una nuova puntata della rubrica “wild man” presentata dal falconiere abruzzese Giovanni Granati, che per il secondo anno consecutivo racconta attraverso lo schermo l’arte millenaria della falconeria. “Nella prima stagione - spiega Granati - ci siamo soffermati sulla ricostruzione storica di questa antica arte, spiegando dettagliatamente tutte le fasi che ha percorso ed i rapaci che si sono affiancati all’uomo.