La conferma è arrivata al governatore Luciano D’Alfonso. Il 25 aprile, il presidente della Repubblica sarà a Taranta Peligna per celebrare il 75esimo anniversario della Liberazione dove tutto è finito e dove tutto ha avuto inizio. Il Sacrario di guerra della Brigata Majella, voluto fortemente dal comandante Ettore Troilo che però non fece in tempo a vederlo, e che venne inaugurato dal suo vice Domenico Troilo nella calda e assolata mattina del 16 maggio 1976 (giorno di S. Ubaldo, protettore di Taranta), trentuno anni dopo la fine della guerra e lo scioglimento della formazione partigiana sull’altipiano di Asiago. Non vi sono i corpi dei patrioti morti in combattimento (sepolti nei cimiteri dei loro paesi), ma solo nomi e foto. È un luogo fortemente suggestivo, uno sperone roccioso della Majella affacciato sulla vallata dell’Aventino, con tanti paesi – ormai quasi disabitati – a corolla. Non lontano da qui, a Colle delle Ciavole, morì in combattimento Donato Ricchiuti di Lama dei Peligni, studente universitario a Firenze, che ha lasciato un breve diario di quelle giornate iniziato poco dopo aver salutato la fidanzata alla stazione di Santa Maria Novella per tornare nel suo paesello.
Il presidente Mattarella in Abruzzo per il 25 aprile
«Il 25 aprile è una festa che appartiene a tutti gli amanti della libertà. È su questa data che si fonda, anzitutto, la Repubblica. Il 25 aprile 1945 e i giorni immediatamente successivi segnarono il ritorno alla democrazia in Italia, la sconfitta del nazifascismo in tutta Europa, la possibilità che essa si sviluppasse in pace». Disse così, Sergio Mattarella, due anni fa in Valsesia, nel giorno della Liberazione che quest’anno il capo dello Stato festeggerà in Abruzzo, in un luogo simbolo di libertà e pace.