“Un diritto al cuore” per aiutare i disabili
Lo sport per migliorare la qualità della vita e la socializzazione per le persone con disabilità. Si chiama “Un diritto al cuore” l’iniziativa che utilizza lo sport come strumento di integrazione-inclusione sociale”. Il progetto è curato dal Circolo tennis di Atessa. L’iniziativa, che partirà a febbraio per concludersi a giugno,
è patrocinata dal Comune di Atessa e cofinanziata dal Rotary Campus, dal Rotary Club di Atessa media Val di Sangro e dalla Valagro. Quattordici i ragazzi coinvolti nel progetto, di età compresa tra 5 e 11 anni, provenienti dagli istituti Ciampoli di Atessa e D’Annunzio di San Vito. A dedicarsi agli alunni, la mattina a scuola, sarà il professor Fabio Tano; mentre di pomeriggio i ragazzi raggiungeranno il Circolo tennis. «Parlare di sport e inclusione», spiega l’ideatore del progetto, il dottor Gino Palone, «significa porsi in una nuova dimensione: quella di una persona con diversità, che in qualche modo ne limita la capacità di relazione, che però è in grado di esprimere un’abilità fisica, sensoriale, intellettiva, cognitiva straordinaria. In questa dimensione diventa evidente come le pratiche sportive, le norme alle quali si fa riferimento e gli stili di vita, vanno tutti ripensati, talvolta anche radicalmente. Si tratta di un salto di qualità, soprattutto culturale ma anche in termini di strumenti e risorse, in quanto comprende da una parte interventi di informazione e formazione nelle scuole del territorio e dall’altra, parallelamente, si aggiungono interventi motori e sociali nella struttura del Circolo tennis, elaborando così un progetto pionieristico, che ha lo scopo di offrire a tutti l’opportunità di praticare attività sportiva anche a livello agonistico».