L’ospedale di Avezzano sfonda il tetto dei mille parti
L’ostetricia di Avezzano tocca quota mille parti a dispetto del netto calo di nascite in tutta Italia. E’ venuto alla luce il 999esimo bebé: un maschietto che pesa 3 chili e 700 grammi, partorito da una donna marocchina. Un’ottima performance considerando che,
negli ultimi anni, le cifre delle nascite negli ospedali (abruzzesi e non) sono in drammatico calo. Oltre alla soddisfazione di aver mantenuto uno score di tutto rispetto in tempi grami per la procreazione nazionale, il reparto diretto dal dr. Giuseppe Ruggeri, nel 2017 si è distinto per una delle performance-guida adottate dal ministero della Salute per valutare il grado di efficienza delle ostetricie in Italia: riuscire a tenere bassa la percentuale dei parti cesarei. In questo senso, nel corso dell’anno corrente, il reparto del capoluogo marsicano si è attestato al 18,1%, di gran lunga inferiore alla media nazionale del 25%. Un dato (che tradotto in cifre equivale a 178 cesarei) che dà all’ospedale di Avezzano un ruolo di primissimo piano in Abruzzo. “Un ottimo risultato - dichiara il manager della Asl Rinaldo Tordera -in un periodo in cui c’è ovunque un forte decremento delle nascite. L’ospedale di Avezzano si conferma quindi un punto di riferimento per un ampio territorio grazie alla qualità delle sue prestazioni”. Dei 1000 una quota del 20% è stata generata da coppie straniere e un altro 5% da coppie miste (uno dei genitori italiano). Le più prolifiche, tra le varie etnie, restano le coppie del Marocco anche se, negli ultimi anni, si è registrato un generale calo nel numero di figli procreati anche tra gli immigrati. Le donne, soprattutto per motivi economici, fanno figli in età sempre più avanzata e ciò porta, nelle ‘voci’ contenute nei registri dell’ostetricia, a un progressivo aumento delle interruzioni di gravidanza che nell’anno corrente sono state 628 e che hanno riguardato non solo donne italiane ma, sia pure in misura minore, anche straniere.