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Ortaggi e frutta dai terreni confiscati

Ci sono voluti più di due anni ma i sei orti urbani ricavati a Villa Andreoli a Lanciano confiscati dalla Procura a un condannato per concussione e donati al Comune sono stati consegnati. Felici i piccoli alunni della scuola d’infanzia Rodari, assegnatari dell’orto 1. Pronti ad iniziare a lavorare i ragazzi del centro di accoglienza (Cas) di Villa Elce a cui è andato l’orto 4. Soddisfatti anche gli altri assegnatari che hanno partecipato al bando del Comune per avere il piccolo appezzamento di terreno:
Corinna Floralisa D’Aquino, Claudia Cimetta, Osvaldo De Blasio e Nevio Gagliardi. Per ora il terreno è spoglio, si va verso l’inverno, ma cresceranno piantine, ortaggi e spezie. «Cresceranno amicizie, si tramanderanno saperi antichi» - precisa il sindaco Mario Pupillo - Il progetto è nato nel 2015 con la concessione della Procura al Comune del terreno, un appezzamento di 760 metri quadrati, dotato di un pozzo, con un rudere di 200 metri quadrati dal valore complessivo di 125.000 euro, confiscato a una persona condannata per concussione. Ma la burocrazia mette sempre i bastoni tra le ruote e siamo riusciti a consegnare gli orti solo dopo due anni. Sul rudere, invece, ci lavoreremo perché servono molti soldi per sistemarlo. Sono felice che ci siano i bambini e i ragazzi del Cas in prima linea, per loro, e per gli altri, sarà un’occasione di socializzazione e collaborazione. Pensiamo di poter replicare il progetto in un’area a Santa Rita e a Sant’Egidio». Sorridenti i ragazzi del Cas di Villa Elce. «Sono felici i nostri ospiti, soprattutto quelli del Bangladesh», dice Domenico Zillotti, del Cas, «perché loro facevano questo lavoro nella loro terra. Non vedono l’ora di iniziare anche a dare una mano ai piccoli alunni dell'Infanzia».

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