Lei ha 95 anni ed è di Sulmona, lui 98, è un ex soldato inglese e vive in Inghilterra. Dopo 80 anni si sono potuti rivedere grazie alla tecnologia, a Skype in questo caso. Quando i loro visi sono apparsi sugli schermi dei computer, i figli raccontano che mentre si sorridevano e salutavano con la mano gli occhi sono ritornati brillanti. Rosina Spinosa nel 1943 faceva la contadina nella Valle Peligna, mentre lui Len Harley era uno dei tanti soldati alleati che fuggivano dalla vendetta nazista. Lei riuscì a nasconderlo e a salvargli la vita,
mettendo a repentaglio la sua di vita. "Non l'abbiamo fatto soltanto noi - dice Rosina in un'intervista pubblicata da Repubblica.it - tanta gente del paese ha aiutato quei poveretti. C'era appena stato l'armistizio e dal campo erano scappati in molti verso le montagne". "Avevo 21 anni e due figli piccoli, mio marito era in guerra. In cuor mio speravo che se fosse accaduto a lui qualcuno avrebbe fatto altrettanto", prosegue: "Mio padre e mio zio accolsero almeno sette soldati alleati. Purtroppo i tedeschi arrivarono alla casa sul monte dove li tenevamo nascosti, quattro cercarono di scappare e li presero subito. Len e un altro, invece, riuscimmo a farli salire in soffitta e poi spostammo un armadio davanti alla porta perché non si vedesse il nascondiglio. Quando i tedeschi arrivarono nella camera mi trovarono a letto con i bambini. Ci scaraventarono per terra, tremavo come una foglia, ma non li trovarono. Però i tedeschi si portarono via i miei due fratelli, per fortuna li mandarono ai lavori forzati e non li uccisero".