Fara Filiorum Petri ha reso omaggio allo stilista Guerino Emidio Tucci. Alla presenza, tra gli altri, della vedova Antonietta, dei figli Massimo e Alessandro, il paese ha commemorato il suo compaesano. Dopo la messa che ha ricordato lo spirito cristiano e il senso della famiglia di cui era dotato Tucci, il sindaco Camillo D’Onofrio ha illustrato
i passaggi che hanno portato la prefettura e l’amministrazione comunale a valutare il consistente e invidiabile curriculum presentato dalla famiglia del congiunto e a concederne l’autorizzazione per l’intitolazione di un parco pubblico allo stilista. Tucci nacque a Fara Filiorum Petri nel 1920 e inizia giovanissimo in una bottega del paese ad apprendere l’arte del sarto. La Seconda guerra mondiale lo porta, con il grado di sergente, a combattere prima sul fronte francese, poi in Russia e infine sul fronte greco. Qui, ancora ferito, viene fatto prigioniero e condotto in Germania. A contatto con la lingua tedesca e russa arricchisce il suo bagaglio culturale. Alla fine della guerra, Tucci si trasferisce a Torino iscrivendosi all’Accademia di taglio “Snob”. Qui comincia l’ascesa che lo porta ad acquisire il titolo di “professore” con l’insegnamento nella “Scuola di taglio maschile” di Milano. Poi è docente all’industriale Marconi di Padova di Modellistica industriale, materia impostata su un metodo proprio che gli varrà la nomina a “Cavaliere della Repubblica per il lavoro”. Nel ’69 si trasferisce in Inghilterra e, come modellista del gruppo Chester Barrie, disegna articoli che appariranno nelle boutique più famose del mondo e ed ottiene riconoscimenti importanti come “Re del Pitti uomo” e “Premio Colonia”. La consacrazione definitiva avviene in Spagna dove nel 1975 diventa stilista, designer e direttore tecnico alla Induyco di Madrid.