Altre tre facoltà nel centro dell’Aquila
L’obiettivo è la “notte dei ricercatori”, che da diversi anni si svolge in città l’ultimo venerdì di settembre. “Per quella data vorremmo poter inaugurare Palazzo Camponeschi, uno dei simboli dell’Università in centro storico”
- spiega la rettrice Paola Inverardi. Il restauro del palazzo, storica sede del Collegio dei Gesuiti, che prima del terremoto ospitava le facoltà di Lettere, Filosofia e Lingue, volge ormai al termine. Nei giorni scorsi, con un sopralluogo, tecnici e personale dell’Università dell’Aquila hanno potuto constatare lo stato dei lavori di restauro e consolidamento della struttura. Lo storico palazzo diventerà entro il prossimo autunno la sede del Rettorato e dell’amministrazione centrale dell’Ateneo. “A luglio l’edificio sarà riconsegnato - continua la Inverardi - ma di fatto è pronto a essere aperto”. L’impianto del palazzo è quattrocentesco, ma le attuali forme sono il frutto di rifacimenti successivi. Il terremoto aveva causato gravi lesioni alle strutture portanti su cui è stato necessario intervenire. La fine dei lavori era prevista per il 2016, ma una serie di difficoltà nell’affidamento delle opere ha ritardato il rientro dell’Ateneo nella storica sede. Il nodo da sciogliere è stato un ricorso, da parte della ditta seconda classificata, sull’aggiudicazione della gara a un’associazione temporanea d’imprese con capogruppo la società Cooperativa Conscoop di Forlì. La stazione appaltante dei lavori è il Provveditorato alle Opere pubbliche. L’importo per il recupero di Palazzo Camponeschi ammonta a poco più di 8 milioni; il tempo di esecuzione dei lavori era stato definito in 475 giorni. I lavori sono cominciati effettivamente a fine 2014 e poi si sono fermati, appunto, per problemi burocratici. A oltre otto anni dal terremoto, finalmente, l’odissea legata al palazzo sembra conclusa e l’Università potrà presto vantare la sua seconda sede in centro storico, insieme all’attuale dipartimento di Scienze umane nella zona della Fontana Luminosa.