Dedicato al presidente Ciampi il Freedom Trail di Sulmona
«Vissi qui alcuni mesi particolarmente intensi. Posso testimoniare di persona, per esserne stato beneficiario, di quello che fu l’atteggiamento degli abruzzesi
nei confronti di coloro che si trovavano in condizioni di bisogno, fossero prigionieri alleati, fossero ebrei, fossero ufficiali o soldati dell’Esercito italiano». Le parole sono del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, scomparso il 16 settembre scorso, a cui sarà dedicata la XVII edizione del Freedom trail-Il sentiero della libertà, in programma da venerdì 28 a domenica 30 aprile, di cui è stato grande sostenitore. All’Emiciclo, la presentazione dell’edizione 2107 della marcia internazionale con la partecipazione di Adelaide Strizzi, Mario Setta e Antonio Cicerone, rispettivamente vicepresidente, responsabile culturale e tesoriere dell’associazione culturale “Il sentiero della libertà, ovvero Freedom trail” che organizza l’evento. Con loro anche Carlo Fonzi, presidente dell’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza, e Giuseppe Di Pangrazio, presidente del Consiglio regionale. “Libertà, un’idea... in cammino” lo slogan che accompagna l’iniziativa. Alla marcia attraverso la Maiella, da Sulmona a Casoli, la via di fuga che dopo l’8 settembre del 1943 percorsero migliaia di prigionieri alleati, partigiani e antifascisti, militari italiani che volevano raggiungere l’ottava armata al comando del generale inglese Montgomery, partecipano ogni anno centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia. “Con loro - ha spiegato la professoressa Strizzi - anche tante persone straniere che vogliono ripercorrere i sentieri dei loro padri, scappati dal Campo 78 di Fonte d’Amore. Una fuga resa possibile dal generoso aiuto che i sulmonesi e le popolazioni del comprensorio seppero offrire a quegli uomini. Questa è la storia di una resistenza umanitaria, la storia di donne e uomini che misero a rischio la propria vita per aiutare chi cercava di sfuggire ai nazifascisti. La storia che diventa lezione di vita e che gli studenti hanno la possibilità di imparare camminando tra questi sentieri”. Lo storico Setta ha ricordato proprio quelle storie raccolte nella prima pubblicazione a cura di docenti e studenti del liceo Fermi di Sulmona.