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Musica Variopinta

Il CD che trovi in allegato a Vario è stato realizzato con 17 brani di generi differenti, eseguiti da cantanti, musicisti e gruppi di artisti di fama internazionale. Il loro obiettivo? Essere ambasciatori dell’Abruzzo e della sua cultura

Contaminazioni, un termine bello, significante, importante ancora oggi, anzi oggi più che mai. Contaminazioni è il titolo di un CD pensato e realizzato in Abruzzo da abruzzesi. Contaminazioni è un prodotto musicale variegato, aperto al confronto tra esperienze diverse, trasversale. Il disco nasce dall’unione di musicisti locali che si sono fatti conoscere in giro per il mondo e raccoglie le registrazioni che questi hanno prodotto negli anni. Il prossimo 13 agosto tutti gli artisti che hanno partecipato al disco si troveranno al Porto Turistico di Pescara per presentare dal vivo, in concerto, i brani e le atmosfere presenti nel CD.

In quella occasione, verrà anche promossa la raccolta fondi organizzata per la costruzione del secondo monumento in Europa, il primo in Italia, dedicato al Samudaripen, vale a dire lo sterminio da parte dei Nazisti dei popoli Sinti e Rom, un genocidio totalmente dimenticato.
Ideatore del progetto e promotore del sodalizio di artisti è Santino Spinelli, in arte Alexian, musicista, poeta, saggista, musicologo e docente di cultura Rom. «Circa un anno fa, ci siamo trovati a cena, come buoni amici quali siamo, viste le numerose collaborazioni che uniscono molti di noi.

L’idea di realizzare un disco è nata così. All’interno di Contaminazioni, gli ascoltatori potranno trovare otto artisti di fama internazionale, abruzzesi, con la partecipazione straordinaria di uno degli attori più apprezzati: Silvio Orlando, che ha duettato con me recitando alcune mie poesie, lui in lingua italiana, io in lingua Rom, accompagnati dall’Orchestra Europea per la Pace. In copertina abbiamo, inoltre, un’opera della pittrice abruzzese Carla Cerbaso.

Si passa dalla musica classica al pop, dalla musica etnica al jazz: tante dimensioni artistiche di musicisti che hanno avuto successo girano il mondo. Il prodotto musicale è variegato e di grande spessore artistico. Abbiamo voluto creare un lavoro sobrio, asciutto, puntando su qualità ed eleganza. Oggi è necessario fare squadra, mettersi insieme, invece che essere in competizione l’uno contro l’altro. Credo che sia davvero un bel segnale vedere questo gruppo di artisti di fama internazionale, “ambasciatori” del nostro Abruzzo nel mondo.


Nessuno di noi fa musica abruzzese ma tutti siamo contaminati nella nostra espressione artistica dall’essere abruzzesi. Ad esempio, io faccio musica rom, la mia però è una musica rom dal carattere tipicamente locale. E i miei tre brani presenti nel disco lo confermano. “Alba Balcanica” è nata in occasione di un concerto a Belgrado. Un brano molto pregnante, forte, reso ancora più coinvolgente dall’apporto di Dino Tonelli alla tromba e Andrea Castelfranato al bouzouki e alla chitarra: altri due artisti abruzzesi di fama internazionale.

Poi ho interpretato l’inno dei Rom, “Djelem, Djelem”, che nella lingua dei Rom abruzzesi diventa “Gijem Gijem”: un’esecuzione particolare di un brano famoso in tutto il mondo. E, infine, le mie poesie, con il grande Silvio Orlando, in italiano e in lingua rom: una di queste poesie si trova incisa al Memoriale delle Vittime Sinti e Rom del Nazismo di Berlino, monumento che ho avuto l’onore di inaugurare insieme ad Angela Merkel nel 2012.

Ma ogni musicista ha portato il suo mondo espressivo. Si passa, così, dalla musica rinascimentale e barocca dei Fairy Consort, guidati da Luca Dragani, al jazz di Walter Gaeta, dalla musica classica di Antonio Cericola alle splendide interpretazioni di Piero Mazzocchetti, dalla grande esperienza dei Fiati Italiani alle composizioni di Maurizio Di Fulvio per arrivare infine alla rilettura di un brano di Piazzolla eseguito da Marco Colacioppo con il violinista dello stesso Piazzolla. Siamo tutti legati alla nostra terra ma siamo andati in giro per il mondo: ci tiene insieme la coscienza di sapere da dove siamo partiti e l’amore per queste radici, oltre naturalmente a una grande amicizia. Ognuno ha saputo mettere a disposizione dell’altro la propria professionalità.»
L’unico personaggio che non ha le stesse radici territoriali è Silvio Orlando il grande attore protagonista di molti film di Nanni Moretti.
«Ho conosciuto Silvio Orlando - dice Santino - qualche tempo fa: aveva letto un mio libro pubblicato per Baldini & Castoldi, con la prefazione di Moni Ovadia, e mi ha contattato quando stava girando un film con la Comencini. Da quel momento è nata un’amicizia sincera e l’ho invitato al Teatro Fenaroli di Lanciano, in occasione di un concerto che avrei tenuto con l’Orchesstra Europea della Pace. Abbiamo registrato le poesie che ha declamato sul Samudaripen e, con il suo permesso, le abbiamo inserite in Contaminazioni. Un momento assolutamente originale, l’unica opera presente nel cd del tutto inedita dal punto di vista discografico».
L’Abruzzo nel mondo
«Sembra brutto dirlo, ma spesso è difficile far uscire l’Abruzzo da un certo provincialismo. Le ragioni sono tante... E la conferma viene dal fatto che la maggior parte degli artisti presenti nel disco si è affermata fuori dall’Abruzzo.

Da noi mancano molte delle strutture necessarie per uscire fuori a un certo livello, l’arte non è sostenuta a dovere. In senso inverso, lo stesso discorso vale per la mia musica: sono pochi a conoscere, qui in regione, la particolarità del mio linguaggio musicale, che riprende e espande quello dei Rom d’Abruzzo, e la novità che questo rappresenta nel panorama romanì internazionale a fianco delle musiche balcaniche e dell’Est Europa, del jazz manouche e del Flamenco spagnolo. Un percorso difficile che mi sta aprendo molte strade: la contaminazione mi ha aiutato. Nella mia anima ho trovato tutte le risposte per la mia musica: in me trovano posto sia le radici orientali sia quelle mediterranee e occidentali, la variante abruzzese offre quell’accento inatteso, per certi versi. La mia identità è plurima, prismatica. Sono rom, sono abruzzese, sono italiano, sono mediterraneo, sono europeo.

Allo stesso tempo, però, mi viene un’eco lontano dall’India, il luogo di origine della mia gente. E questo viaggio dall’India all’Europa - passando per Armenia, Persia e Impero Bizantino - ha avuto un’influenza sul modo di pronunciare i singoli suoni e le parole. E nella mia lingua, nel mio modo di cantare i brani romanì, si aggiunge anche la tipica maniera abruzzese di porgere gli accenti, di troncare le parole: la mia musica è in modo naturale la contaminazione di tante culture».


Piero Mazzocchetti è sicuramente l’artista più noto del gruppo, partecipazioni al Festival di Sanremo e a molti programmi televisivi nazionali, ma con grande esperienza internazionale.
«Ogni traccia presente all’interno del disco è diversa dalle altre. Quindi, offre la possibilità all’ascoltatore di assaporare la musica colta, la musica popolare, il crossover e via dicendo. Le singole tracce sono diverse tra loro per arrangiamento, sonorità, esecuzione, dinamiche, vocalità e registrazione. Va fatto un ascolto più importante e meticoloso per cercare l’identità ubicata nella nostra regione.

Siamo artisti con esigenze, passioni e studi musicali differenti ma che hanno accresciuto e coltivato le proprie passioni in questa terra. Sta a chi ascolta scoprire cosa accomuna le tracce all’interno del disco... noi lo sappiamo, ma l’ascoltatore deve scoprirlo passo passo: non possiamo dirglielo noi. È come risolvere un rebus o trovare la chiave per decifrare un codice: in questo caso, il codice è sottilissimo. Sono sicuro, però, che i palati più fini sapranno cogliere il filo del nostro lavoro: d’altronde, Contaminazioni non è un progetto per tutti, è un progetto per dimostrare che l’Abruzzo ha una sua cultura musicale davvero molto importante.


Con Santino ci si conosceva di nome: avevamo una stima reciproca, legata alle rispettive carriere, ma non avevamo mai avuto il piacere di incontrarci di persona. Qualche giorno dopo il nostro primo incontro, mi ha telefonato per dirmi che stava facendo un cd in cui avrebbe raccolto alcune “contaminazioni” musicali, attraverso i brani di alcuni artisti abruzzesi e mi ha chiesto se mi faceva piacere partecipare. Ho aderito subito con enorme piacere perché era appena uscito il mio disco “Istante”, con Peppe Vessicchio. Essendo l’editore del lavoro, ho potuto scegliere di estrapolare le tracce “La via del Cuore” e “L’attimo fuggente” da unire al progetto di Santino.

Tra l’altro, per dire di come l’Abruzzo sia presente in questo percorso, il secondo brano è stato composto da Maurizio Fabrizio, un autore fondamentale per la canzone italiana e di origine abruzzese. Contaminazioni è un disco del tutto diverso da quelli che ho realizzato in questi anni: il crossover, però, è una forma musicale ricca di tante contaminazioni, appunto. Nella musica di Santino, ad esempio, ritrovo tante fragranze che mi hanno sempre interessato: i miei primi produttori in Germania erano, in realtà, ungheresi e ho suonato con artisti che, a loro volta, avevano suonato con Santino, personaggi che hanno fatto la storia della musica rom. E, quando ci siamo ritrovati insieme a cena, abbiamo tracciato una storia comune di collaborazioni musicali ed extramusicali: eravamo vicini ma le nostre anime artistiche non si erano mai incontrate».

 

Credere nei talenti dell’Abruzzo
«Tante regioni italiane hanno fior fiore di artisti, conosciuti e acclamati nel mondo. Siamo pochi, invece, ad aver avuto un grande risalto partendo dall’Abruzzo, sostiene ancora Mazzocchetti. La nostra è una regione che non riesce ancora a produrre artisti al suo interno. forse per una carenza di strutture, per una carenza culturale, per un gap generazionale, per la mancanza degli interventi della politica. Ad esempio, stiamo facendo l’intervista nella mia accademia, una scuola privata a tutti gli effetti, senza sovvenzioni pubbliche: mi sono autofinanziato per creare una struttura che desse ai talenti locali la possibilità di non dover per forza emigrare come è successo a me venti anni fa. Se l’Abruzzo crede nei suoi talenti, deve anche creare strutture e infrastrutture per non farli emigrare. E la difficoltà più grande dell’Abruzzo, a mio avviso, è proprio quella di non riuscire a mettere i suoi talenti in condizione di crescere».

Una tavola imbandita di musica ed emozioni
«Il concerto che faremo quest’estate sarà come una bellissima tavola imbandita dove ci sono tanti ospiti e ogni ospite porta qualcosa da casa. Ogni musicista porta la sua conoscenza, le sue specialità, la consapevolezza di quello che riesce a creare con la sua cultura e con la sua storia. Ogni piatto avrà la sua prelibatezza: noi cercheremo di realizzare un salotto musicale per accogliere le persone che verranno ad ascoltarci e per appassionarle a questo progetto, cercando di superare pregiudizi. Cercheremo di dimostrare a noi stessi - ma anche agli altri - che l’Abruzzo è una terra che non è solamente brava a strillare quando c’è una difficoltà ma è brava anche quando si parla di cultura e tradizioni».

Contaminazioni e crossover
«Nella mia vita ho avuto sempre la fortuna di essere sempre disponibile e piacevolmente permeabile a nuovi ascolti. Il crossover è uno stile che ha bisogno di conoscenze musicali a 360°: un artista ha bisogno di ascoltare tutto con attenzione e di raccogliere tutto per proporlo in una nuova musica. Cerco di essere assetato di conoscenza per cantare e comporre sempre qualcosa di nuovo, perché non è solo nel modo in cui scrivi ma anche nel modo in cui interpreti le canzoni che puoi aggiungere la tua personalità. Credo che un musicista non debba mai fossilizzarsi su quello che fa e solo su quello che fa. La collaborazione, a mio avviso, è frutto di sicurezza, della consapevolezza di essere un artista che sa parlare con la sua musica, che sa utilizzare un linguaggio universale eccellente e che può incontrare altre maniere di declinare quel linguaggio. La musica non ha pregiudizi: non esistono colori, barriere, razze nella musica. E, quindi, penso che sia arrivato finalmente il momento in cui amici musicisti si incontrino per dare vita insieme a un progetto come questo».

I promotori dell'impresa

PIERO MAZZOCCHETTI
Dopo aver inciso il suo primo album “L’eternità”, disco d’oro in Germania, nel 2007 partecipa, classificandosi terzo, al Festival di Sanremo con il brano “Schiavo d’amore”. Il suo più recente lavoro discografico, “Istanti”, vede la collaborazione del Maestro Peppe Vessicchio, che ha arrangiato e diretto l’orchestra. Partecipa a numerose trasmissioni televisive, tra le quali, nell’autunno 2017, “Tale e quale Show” su RaiUno. Dal 2013 è “Testimonial UNICEF” e, per il biennio 2017/19, “Testimonial UNITALSI”.

ALEXIAN SANTINO SPINELLI
Santino Spinelli, in arte Alexian, è musicista, poeta, saggista, musicologo e docente. È fondatore e presidente dell’associazione culturale Thèm Romanò (mondo romanò) e, nel 2001, è stato eletto, unico rappresentante per l’Italia, al parlamento dell’Unione Internazionale Romaní (IRU). Spinelli ha cantato il Murdevele (Padre Nostro in lingua romanì) per Papa Benedetto XVI a Bresso in occasione della Giornata Mondiale della Famiglia e ha eseguito tre sue composizioni per Papa Francesco sul sagrato di San Pietro. La sua poesia “Auschwitz” è incisa sul monumento dedicato alla memoria del Samudaripen, il genocidio di Sinti e Rom durante il nazismo, a Berlino.

ANTONIO CERICOLA
Compositore e direttore d’orchestra, Antonio Cericola è stato in cartellone, tra gli altri, con i Berliner Philharmoniker, Luciano Pavarotti, Filarmonica di Vienna, London Symphony. La sua musica è eseguita in tutto il mondo nei più importanti festival, rassegne e concerti. Nel 2018 viene istituito il premio internazionale Antonio Cericola Award dedicato alle arti della musica del teatro, della danza e del cinema.

MARCO COLACIOPPO
Pianista, ha tenuto concerti in Italia (Gran Teatro “La Fenice” di Venezia in diretta su RaiUno, Teatro Arcimboldi di Milano) e in tutto il mondo. Hanno detto di lui: «La sua performance è stata molto emozionante come solo raramente si vive». «Il suo magico mondo di suoni è pieno di luce e pianisticamente raffinato» (Rainer Köhl - Rhein-Neckar Zeitung Heidelberg). Insieme a Fernando Suarez Paz, il violinista al fianco di Astor Piazzolla, ha suonato in diretta a Lugano negli studi della Rete2 della RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana.

WALTER GAETA
Musicista dinamico e originale capace di esprimersi in un pianismo melodico, ritmico e autentico. Nelle sue composizioni unisce colori e linguaggi diversi creando spazi inesplorati in continua evoluzione e dando vita ad una imprevedibile e personale ricerca musicale dove si uniscono la pratica del jazz e il senso della scrittura musicale.

FAIRY CONSORT
Fondato e diretto da Luca Dragani nel 1982, il Fairy Consort ricerca ed esegue musica dal Medio Evo al Barocco con criteri filologici ed adottando copie fedeli di strumenti storici. Ha effettuato concerti in Italia, Svizzera, Slovenia, Polonia. Ha registrato per la RAI e per Polskie Radio Zachod. Ha inciso per Panidea. L’ensemble è formato da Paola Incani, Nara Montefusco (mezzosoprani), Luca Dragani, (flauto dolce tenore, viola da gamba, cornamuto diritto basso), Roberto Torto, (flauto dolce tenore), Paolo Novelli, (cimbali, clavicembalo), Luca Matani, (viella), Maurizio Garofalo, (tenore), Mariusz Szymanski, (baritono).

I FIATI ITALIANI
I Fiati Italiani nascono nel 1992 su iniziativa della Società Italiana della Musica e del Teatro - SIMT. Antonello Pellegrini da subito ne ricopre il ruolo di Primo Clarinetto Solista. I Fiati Italiani hanno tenuto concerti nelle più prestigiose sale del mondo, come la Carnegie Hall di New York, la Kaiser Sala di Vienna e la Melba Hall di Melbourne. Hanno inciso numerosi CD con collaborazioni prestigiose, come quella con I Solisti del Teatro alla Scala di Milano, e prime incisioni mondiali, tra le quali quella delle musiche di Georg Druschetzky.

MAURIZIO DI FULVIO TRIO
Tra le formazioni italiane più attive della scena internazionale, il Maurizio Di Fulvio Trio suona da oltre vent’anni nei maggiori festival a fianco dei più autorevoli musicisti, con lodevoli testimonianze di pubblico e di critica. Nell’itinerario artistico del trio confluiscono jazz, musica latina, rock, tinte classiche e la sensibilità del chitarrista Maurizio Di Fulvio.

CARLA CERBASO
Carla Cerbaso sin dagli anni novanta espone in mostre collettive e partecipa a concorsi e premi di pittura estemporanea, ricevendo premi e segnalazioni da parte delle giurie. A partire dall’agosto 2011, quando espone a Francavilla al Mare la sua collezione dal titolo “Immagini dai sogni”, sono numerose e qualificate le mostre personali. Nel luglio 2016, pubblica il libro di poesie, “L’attesa di sempre”.

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